Che cos’è l’agopuntura?
L’agopuntura è una tecnica terapeutica che fa parte del corpus della Medicina Tradizionale Cinese (MTC) unitamente alla moxibustione, alla farmacologia (che si avvale di preparati di derivazione vegetale, minerale e anche animale), alla dietetica, al massaggio e ad altre tecniche di igiene psico-fisica quali il Taijiquan ed il Qigong.
La tecnica dell’agopuntura consiste nel trattamento delle varie patologie o, meglio ancora, nella loro prevenzione tramite la stimolazione con aghi e/o calore (moxibustione) di particolari punti sensibili del corpo umano localizzati lungo linee precise, i Meridiani, con l’intento principale di riequilibrare le capacità di difesa e di reazione dell’organismo e di riattivare quei meccanismi di autoguarigione di cui il corpo dispone e che possono andare in crisi per innumerevoli ragioni.
Qual è lo scopo dell’agopuntura?
La Medicina Cinese, e, quindi, l’agopuntura, affondano le loro radici nell’antico pensiero taoista e si pongono come obiettivo primario la cura dell’individuo, visto nella sua globalità fisica e psichica.
La visione olistica propria della MTC considera il corpo umano come un insieme di funzioni tra loro correlate ed interdipendenti e si rifiuta di concepire i singoli organi ed apparati come entità a sé stanti.
Per fare un esempio, possiamo paragonare la concezione che la MTC ha del corpo umano a ciò che per la nostra medicina rappresenta il Sistema Endocrino, nel quale sono comprese diverse funzioni specifiche, ma facenti parte di un unico “sistema funzionale”.
Analogamente la Medicina Cinese descrive con estrema precisione la fisiopatologia umana attraverso organi-funzione (Zangfu) totalmente interdipendenti e tra loro legati da rapporti di vero e proprio feedback, proprio come avviene per le nostre ghiandole endocrine.
L’effetto dell’agopuntura si basa soprattutto sulla suggestione?
Premesso che qualunque intervento terapeutico, anche di tipo occidentale, sortisce una risposta migliore se il paziente è motivato a subirlo, e che la figura carismatica del medico è in grado di influenzare positivamente qualsiasi terapia, anche di tipo chirurgico, sostenere che questo effetto sia maggiore nel caso dell’agopuntura o che addirittura sia la causa prima dell’efficacia della medesima è profondamente errato.
Oltre 44.000 lavori sperimentali e scientifici presenti nella base di dati biomedica PubMed, la più accreditata nel mondo occidentale, testimoniano gli effetti terapeutici ed i meccanismi di azione dell’agopuntura in modo inequivocabile.
Riteniamo che attualmente non si possano mettere in dubbio l’efficacia clinica dell’agopuntura ed i suoi fondamenti scientifici senza essere fuorviati da prevenzione o malafede.
Come agisce l’agopuntura?
Tre o quattro millenni or sono la figura dell’agopuntore si confondeva con quella dello sciamano, “Uomo della Medicina”, cui era riconosciuta la capacità di armonizzare all’interno del corpo umano le forze del Cielo e della Terra (Qi), che si riteneva presiedessero ai fenomeni vitali. La malattia derivava dalla rottura dell’equilibrio tra queste forze e la capacità dello sciamano consisteva nel colpire ed uccidere con aghi acuminati i demoni che si erano annidati all’interno dei tessuti e degli organi e che vi provocavano dolore.
Attualmente si può affermare che il medico agopuntore ha come scopo principale il riequilibrio delle funzioni organiche, al fine di prevenire e di curare le malattie.
I numerosi studi effettuati dal 1960 (Melzack e Wall) in poi hanno dimostrato che le teorie della MTC sono supportate da un preciso substrato anatomo-funzionale.
Si è così accertato che il punto di agopuntura è un’entità anatomica reale costituita da un’unità vasculo-nervosa e che la stimolazione del punto provoca liberazione di endorfine e di altri neuromediatori a livello centrale e periferico. Inoltre, nei casi di sezione midollare o nervosa periferica l’agopuntura perde la sua efficacia, e ciò dimostra che la sua azione è mediata dal Sistema Nervoso Centrale e Periferico.
Quali sono gli effetti terapeutici dell’agopuntura?
I principali effetti terapeutici dell’agopuntura dimostrati sperimentalmente sono i seguenti:
- Antalgico.
- Analgesico.
- Antispastico, antidistonico e decontratturante sulla muscolatura liscia e striata.
- Antiinfiammatorio.
- Trofico e vasomodulatore.
- Immunomodulatore.
- Regolatore dell’omeostasi e della funzione endocrina.
- Sedativo, antidepressivo e ansiolitico.
È rischioso praticare l’agopuntura?
L’agopuntura, praticata da Medici con un adeguato curriculum formativo (corso triennale post-laurea con esami di passaggio da un anno all’altro, esame finale con tesi di diploma), non presenta alcun rischio e si propone come una tecnica terapeutica assolutamente sicura ed innocua, garantita dall’impiego di aghi sterili, secondo quanto prescritto dalla O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità); negli Stati Uniti, inoltre, gli aghi da agopuntura sono stati inclusi dalla F.D.A. (Food and Drug Administration) tra gli strumenti chirurgici.
Al momento in Italia è possibile consultare gli albi professionali dei Medici Agopuntori tenuti dagli Ordini Provinciali dei Medici Chirurgi ed Odontoiatri, ai quali possono accedere solo i professionisti che hanno seguito un adeguato percorso formativo a giudizio di specifiche commissioni ordinistiche.
L’agopuntura ha effetti collaterali?
L’agopuntura è una tecnica assolutamente priva di effetti collaterali, dal momento che non prevede l’assunzione di sostanze esogene, ma si propone unicamente di stimolare l’organismo in modo da indurlo, con le proprie capacità, a reagire alle diverse situazioni patologiche. Raramente si possono verificare piccoli ematomi nella sede di inserzione dell’ago, che si risolvono spontaneamente in poco tempo.
L’inserzione dell’ago è dolorosa?
L’inserzione dell’ago, se praticata correttamente, non è assolutamente dolorosa. Gli aghi impiegati sono di acciaio, non sono cavi e presentano un diametro di pochi decimi di millimetro (in genere 0,3 mm.).
L’ago da agopuntura, in virtù di queste sue peculiari caratteristiche, si insinua tra i tessuti senza traumatizzarli, differentemente da quanto avviene per gli aghi cavi e taglienti impiegati nelle comuni terapie endovenose e intramuscolari.
Il paziente generalmente non sente neppure l’infissione dell’ago, però è essenziale che durante la stimolazione del medesimo avverta lievi parestesie in loco ed a volte anche a distanza (De Qi).
Queste sensazioni (formicolio, intorpidimento, senso di peso o di gonfiore, lieve scossa elettrica) indicano l’attivazione delle strutture nervose e la corretta esecuzione della manovra agopunturale.
Una stimolazione dell’ago che non provochi almeno in parte queste sensazioni potrebbe risultare meno efficace.
L’agopuntura è essenzialmente una terapia antalgica?
Sebbene in Europa l’agopuntura viene praticata a partire dal ‘700, negli anni ’50 in Occidente venne conosciuta dal grande pubblico, e poi si diffuse essenzialmente come terapia antalgica, con indicazione elettiva per la terapia delle patologie muscolo-scheletriche.
Sebbene l’effetto antalgico si estrinsechi a più livelli, tra i quali ricordiamo quello midollare (inibizione della trasmissione del dolore mediante il Gate Control System), quello mesencefalico (circuiti inibitori discendenti noradrenergico e serotoninergico) e quello diencefalico (secrezione di β-endorfine), tuttavia non è il principale protagonista dei successi terapeutici dell’agopuntura anche nelle patologie dolorose e muscolo-scheletriche.
Gli effetti trofico e vasomodulatore, decontratturante ed antiinfiammatorio sono più importanti a questo proposito, in quanto favoriscono la restitutio ad integrum dei tessuti e non solamente una fugace scomparsa del dolore.
Un uso corretto dell’effetto antalgico è rappresentato dall’analgesia chirurgica, che consente l’esecuzione di interventi senza l’impiego di farmaci anestetici, e dell’analgesia post-chirurgica, che è in grado di alleviare notevolmente i dolori post-operatori. In questi casi viene sempre usata l’elettroagopuntura per periodi prolungati (alcune ore), tecnica diversa nella pratica e negli obiettivi dalla normale agopuntura medica.
Quali sono le principali indicazioni dell’agopuntura?
La visione dell’agopuntura come terapia prevalentemente di tipo antalgico non è solamente errata, ma fuorviante. Nonostante ciò, proprio in virtù della globalità degli effetti che abbiamo descritto, la patologia muscolo-scheletrica rappresenta senz’altro un campo di applicazione elettivo di questa metodica.
L’agopuntura, associata alle altre tecniche della MTC (Medicina Tradizionale Cinese), in Oriente rappresenta da oltre 30 secoli non una terapia alternativa, ma la medicina convenzionale: per questo motivo il suo impiego è sempre stato diffuso ed esteso a tutte le patologie.
Non è possibile fornire un elenco dettagliato delle patologie trattabili con l’agopuntura e dei risultati terapeutici ottenibili in ciascuna di esse, perché spesso sono le condizioni del singolo paziente e le sue capacità di recupero fisiologico a determinare i risultati della terapia, i cui effetti possono essere a volte risolutivi ed altri solamente parziali o deludenti. Sta all’esperienza del medico sottoporre ad agopuntura i pazienti nei quali intravede possibilità di recupero fisiologico ed associare altre terapie nei soggetti che presentano una situazione gravemente compromessa, soprattutto quando sono presenti lesioni organiche irreversibili.
Ciò non toglie che l’agopuntura trova utile impiego come terapia complementare anche in patologie irreversibili come certe forme di neoplasie maligne lì dove risulta utile nel trattare sintomi di accompagnamento come il dolore, la nausea, l’insonnia, la stipsi, e gli effetti collaterali delle terapie antiblastiche, come ad esempio la nausea o le polineuropatie che si possono presentare in corso di chemioterapia.
- Apparato muscoloscheletrico:
Artrosi della colonna vertebrale, discopatie ed ernie discali cervicali e lombari (escluse quelle “paralizzanti” o con seri danni della radice motoria), cervico-brachialgie, lombalgie, lombosciatalgia, lombocruralgia, spondilolistesi, crolli dei corpi vertebrali da osteoporosi, artrosi dell’articolazione temporo-mandibolare, periartrite scapolo-omerale, epicondilite, rizoartrosi del pollice, artralgie della mano, sindrome del tunnel carpale (fase iniziale), algie dell’articolazione sacro-iliaca, periartrite dell’anca, coxartrosi, gonartrosi, talalgia plantare, metatarsalgie, contratture muscolari distrettuali e disattivazione di trigger points con relativo dolore proiettato. - Sistema Nervoso:
Cefalea vascolare (emicrania), cefalea tensiva, cefalea “a grappolo” (di Horton), nevralgia essenziale del trigemino, nevralgia di Arnold, paralisi del nervo facciale “a frigore”, blefarospasmo, paresi e paralisi degli arti (esiti di ictus o post-traumatici), convulsioni, crisi comiziali, polinevriti di natura ignota. - Ginecologia e Ostetricia:
Irregolarità del ciclo e del flusso mestruale, amenorrea, dismenorrea, sindrome premestruale, sindrome climaterica, infertilità, leucorrea ed infezioni genito-urinarie recidivanti. Iperemesi gravidica, presentazione podalica (non oltre la 32a settimana di gravidanza, nella gravidanza oltre il termine, nella analgesia e per il potenziamento della dinamica uterina nel corso del parto. - Andrologia:
Impotenza, eiaculazione precoce, astenospermia. - Urologia: Vescica instabile, cistiti recidivanti, disuria, enuresi notturna, coliche renali.
- Affezioni cardiocircolatorie: Nevrosi cardiaca, palpitazioni, aritmia, ischemia miocardica, esiti di infarto acuto del miocardio, ipertensione arteriosa.
- Gastroenterologia:
Gastrite, ulcera gastroduodenale (cronicità e prevenzione delle recidive), spasmo esofageo, ernia iatale, nausea e vomito mattutini, epigastralgie funzionali, dispepsia, stipsi, alvo alternante, colon irritabile, tenesmo, crisi emorroidarie. - Pneumologia: Asma, B.P.C.O., tosse.
- Affezioni otorinolaringoiatriche: Sinusite, rinite vasomotoria, faringite cronica, disfonia, ipoacusia, acufeni, vertigini, anosmia.
- Manifestazioni allergiche: Oculorinite ed asma allergiche, orticaria, rash cutanei, orticaria.
- Turbe psico-emotive: Ansia, depressione, agitazione, ciclotimia, attacchi di panico, insonnia.
Quali sono i limiti dell’agopuntura?
L’agopuntura e la MTC in genere sono efficaci in molte situazioni patologiche, ma non rappresentano, come neppure la Medicina Occidentale, una panacea per tutti i problemi di salute. Entrambe, sia la MTC che la MO presentano dei limiti e degli insuccessi, ma se impiegate in maniera complementare ed integrata, come avviene oggi nella moderna Cina, possono offrire al paziente un ottimo strumento nel mantenimento del suo stato di salute e di benessere. Sia nelle situazioni acute che in quelle croniche entrambi gli approcci, Cinese ed Occidentale, possono essere di grande aiuto al paziente: l’agopuntura inoltre presenta l’indubbio vantaggio del mancato impiego di farmaci ed ottiene risultati a volte più lenti, ma spesso più duraturi nel tempo e scevri da quegli effetti collaterali indesiderabili che spesso limitano i successi della Medicina Occidentale.
Quando scegliere l’agopuntura come terapia?
Ancora oggi il paziente spesso si rivolge all’agopuntura come ultima spiaggia o come “alternativa” quando la Medicina Occidentale non ha soddisfatto le sue aspettative, senza sapere che la MTC, e quindi l’agopuntura, non vuol essere un’alternativa alla Medicina Occidentale. La MTC esamina, valuta e cura le stesse malattie partendo da un diverso punto di vista, privilegiando la visione globale dell’uomo e tenendo ben presente che un disturbo fisico può influire sulla psiche e viceversa, anticipando al IV secolo a.C. ciò che la Medicina Occidentale ha sancito (e dopo quale travaglio!) solamente nel XX secolo, accettando la medicina psico-somatica e somato-psichica.
Una posizione preconcetta di rifiuto della medicina moderna da parte dell’agopuntore costituisce un atteggiamento pericoloso non solo nei confronti della sua professionalità, ma soprattutto dei pazienti, i quali hanno diritto ad avere dal medico cui si rivolgono il massimo risultato terapeutico, che è assicurato solamente dalla conoscenza approfondita e dall’integrazione delle diverse metodiche terapeutiche.
Come si svolge una visita presso un medico agopuntore?
La prima visita presso un Medico Agopuntore non è diversa da quella praticata da qualsiasi altro Specialista occidentale. Dopo un’attenta valutazione dei sintomi e della storia clinica del paziente, nonché degli accertamenti diagnostici eseguiti in precedenza, il Medico Agopuntore visita il paziente ponendo particolare attenzione alla semeiotica tradizionale, che presenta caratteristiche proprie e peculiari. La valutazione degli elementi semeiologici permette al Medico Agopuntore di formulare una diagnosi precisa ed individualizzata e di impostare la terapia in base al quadro clinico di ogni singolo paziente. Al termine della visita si procede all’esecuzione del trattamento di agopuntura.
Quanto dura un trattamento di agopuntura?
Gli aghi rimangono infissi mediamente per 15-20 minuti (salvo casi particolari), per cui un trattamento di agopuntura dura mediamente circa 30 minuti.
Quanti aghi vengono usati in ciascun trattamento?
Il numero degli aghi impiegati varia a seconda del quadro clinico e della patologia. In linea di massima si può affermare che nelle patologie muscolo-scheletriche si impiega un maggior numero di aghi (da 10 a 20), per la necessità di stimolare la parte dolente attraverso l’infissione di alcuni punti locali. Nelle patologie internistiche invece, raramente si supera il numero di 10-12 aghi.
Quanti trattamenti sono necessari?
Il numero di trattamenti necessari a risolvere il problema posto dal paziente è molto variabile, specialmente in funzione del tipo di patologia. In generale, dopo uno o più trattamenti, il Medico Agopuntore è in grado, in base alle variazioni della sintomatologia, di valutare la risposta del paziente e la opportunità di proseguire o meno il trattamento e con quali modalità. Se emerge l’opportunità di proseguire il trattamento, questo può essere protratto fino a 10-12 sedute per un singolo ciclo.
Con quale periodicità devono essere fatti i trattamenti?
Durante la fase iniziale di acuzie può essere indicata una cadenza bisettimanale per una-due settimane. Successivamente, in funzione dei miglioramenti ottenuti, si possono dilazionare i trattamenti a cadenza settimanale, proseguendo in tal modo fino alla fine del ciclo. Questo solitamente è composto da 10-12 trattamenti, a seconda dell’importanza del quadro clinico e della risposta terapeutica del singolo soggetto.
I cicli terapeutici possono essere ripetuti, nel caso di recidiva, una o più volte nel corso di un anno. In casi particolari (ad esempio nelle allergie stagionali) può essere opportuno effettuare annualmente cicli di 5-6 sedute a scopo preventivo, iniziando la terapia circa un mese prima dell’insorgere del disturbo.
Nelle patologie croniche è anche possibile istituire una terapia di mantenimento con trattamenti mensili, oppure a diversa cadenza.
Nelle patologie croniche è utile praticare una seduta mensile al fine di mantenere e consolidare i risultati ottenuti.
Ci possono essere reazioni al trattamento?
In pazienti particolarmente sensibili o “reattivi” si può verificare dopo la prima seduta un esacerbarsi della sintomatologia dolorosa, che generalmente si placa nel giro di 24-48 ore e rappresenta comunque un segno prognostico favorevole in quanto significa che il paziente reagisce alla stimolazione. Una reazione costante è viceversa rappresentata da un senso di benessere e di rilassamento che il paziente avverte nelle ore successive al trattamento e che tende a divenire più duraturo man mano che il trattamento prosegue.
Da chi è praticata l’agopuntura?
In base alla sentenza della Corte di Cassazione del 19/07/82 la pratica dell’agopuntura in Italia è riservata esclusivamente ai laureati in Medicina e Chirurgia in quanto è considerata “atto medico”. Il non medico che pratica l’agopuntura commette quindi il reato di “esercizio abusivo della professione medica” ed è passibile di sanzioni a carattere penale.
Come ci si può formare in agopuntura?
Da oltre 30 anni in Italia esistono Scuole di Agopuntura private che in questo periodo hanno formato migliaia di medici agopuntori tramite Corsi triennali i quali vogliono rappresentare l’equivalente di una specialità medica.
Attualmente la maggior parte dei principali Istituti Formativi italiani aderisce alla FISA (Federazione Italiana delle Società di Agopuntura) la quale rilascia un unico titolo, denominato “Attestato Italiano di Agopuntura” al termine dei tre anni di lezioni teorico-pratiche (500 ore di frequenza totali) e dopo la discussione di una Tesi di abilitazione.
Purtroppo la legislazione del nostro Paese non prevede al momento alcun titolo ufficiale per quanto riguarda l’agopuntura e le altre discipline della Medicina non Convenzionale; si può quindi affermare che attualmente l’unica formazione seria e completa in Agopuntura in Italia viene svolta dagli Istituti privati, che promuovono ormai da molti anni corsi riservati ai medici della durata di tre anni, articolati su almeno 500 ore di insegnamento teorico-pratico.
Corsi annuali o biennali di 80 o 160 ore possono avere solamente un significato informativo, ma assolutamente non formativo, data la complessità della materia, che si presenta assai differente dagli insegnamenti proposti nell’ambito della Medicina Convenzionale.