La tecnica del salasso, sia esso di quantità abbondanti di sangue, che di piccole (meno di un ml) è in uso in medicina fin dai tempi antichi (Ulvik, 1999). Troviamo la citazione di queste tecniche nel testo Zhio Hou Bei Ji Fang (Prescrizioni nelle Emergenze – dinastia Jin, 281-341 d. C.). Il principio che ispira questa tecnica – che pare aver preceduto nei tempi quella dell’infissione di aghi – è quello di far uscire sangue “cattivo” (Unshuld, 1985). Fra i Nove Aghi illustrati nel Capitolo 1 del Ling Shu (Nove Aghi e Dodici Punti Yuan) era incluso l’ago triangolare, un ago piatto a forma di spada, l’ago numero quattro. A proposito di questo ago n.4 il Lingshu dice: «Questo tipo di ago si usa per ridurre la febbre, provocare sanguinamento, combattere le malattie croniche». Nello stesso testo ci sono molti altri riferimenti alla pratica del sanguinamento. Nel Capitolo 23 – Malattie Febbrili, si parla del sanguinamento del punto jing-pozzo del meridiano del Rene e del punto jing-pozzo del meridiano del Fegato. Nel cap. 39 (Discussione sui luo sanguigni) si parla anche del colore del sangue estratto. Al cap. 57 (L’idropisia) si raccomanda di estrarre sangue dai canali luo in determinate situazioni cliniche. Anche il Suwen ha un capitolo dedicato al trattamento dei vasi luo. In esso si parla tre volte del sanguinamento, tutte riferite al punto rangu/2rn. Ancora il Suwen torna sull’argomento al cap. 64 – Discorsi sulle punture contrarie e favorevoli alle quattro stagioni, dove si legge: «Il sanguinamento è una tecnica da preferire in estate, si può usare il sanguinamento, ma è meglio praticarlo sui punti luo superficiali. Consentire al sanguinamento di fermarsi da solo, così i fattori patogeni saranno completamente eliminati.» Ancora nel Suwen nel capitolo dedicato alla patologia stagionale degli organi, il sanguinamento è riportato per le condizioni di eccesso e la tecnica terapeutica chiave è quella di trattare i punti jing. Sempre il Suwen nel Capitolo 35 – Discorso sulle malattie Febbre-Brivido, illustra una tecnica molto particolare per prevenire le febbri simil-malariche col sanguinamento dei punti jing. Ancora nel Suwen se ne parla nel cap. 8, Contrazione della malattia da parte del Rene e del Piccolo Intestino. Il Zhenjiu Jiayi jing (Classico sistematico sull’agopuntura, di Mi Huang fu, III secolo d.C.) parla lungamente dell’ago n.° 4. Sostanzialmente le indicazioni del sanguinamento riportate nei classici sono per le sindromi di tipo eccesso, perché esso può drenare gli eccessi, alleviare le congestioni e le stasi al fine di rimuovere i patogeni. Nei testi moderni con questa tecnica i punti da far sanguinare sono trattati superficialmente, da 0,05 a 0,1 cun di profondità, la puntura è delicata e la quantità di sangue deve essere determinata dalla condizione patologica. Sono anche ben note controindicazioni ed effetti collaterali (Van Nghi, 1984). Il sanguinamento è principalmente effettuato al livello delle estremità delle dita delle mani e dei piedi (Zhixian, 1999). I punti più trattati risultano essere i qiduan, i bafeng, gli shixuan, i Sifeng, i baxie, ed infine tutti i punti jing-pozzo delle estremità. Le indicazioni spaziano dal mal di gola alle malattie febbrili, dall’epilessia alla perdita di coscienza, dal prolasso e sanguinamento uterini fino ad una serie di disturbi mentali quali l’insonnia, l’irritabilità, all’iperonirismo. Tutte, comunque, riferibili a situazioni di pienezza e di calore. Da un punto di vista scientifico questa tecnica non è mai stata studiata da sola ma sempre in associazione (con altri punti, erbe, farmaci) e quindi non possiamo affermare di averne delle conferme. Vengono illustrati i lavori scientifici più significativi. Dato il suo diffuso uso nella pratica clinica corrente, l’esposizione riporta infine le esperienze di alcuni importanti maestri attuali quali il dr. Duan Gongbao, il dr. Yang Haixia e il dr. Wang Leiting, il dr. Wang Xuetai, il dr Xi Shuemin e infine il dr. Yang Jiebin. Parole chiave: Sanguinamento – punti periferici – Jing-Puits – Testi Classici.
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