Oggi, 23 febbraio 2023, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato nel portale SNLG – Sistema Nazionale Linee Guida, il lavoro “Gli interventi non farmacologici a supporto della fatigue cancro correlata (CRF)”.
Questa linea Guida multi-societaria è stata elaborata grazie al lavoro di ricerca di AIIAO-Associazione italiana infermieri di Area Oncologica; AIOM-Associazione Italiana di Oncologia Medica; SIPO-Società Italiana di Psico-Oncologia; SIMG-Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie.
Nella relazione del gruppo di lavoro possiamo leggere:
“La fatigue cancro-correlata (CRF) è uno degli effetti avversi più comuni legati alla malattia oncologica e ai trattamenti disease-oriented, che colpisce circa il 65% dei pazienti con cancro. L’incidenza di tale sintomatologia può variare in relazione alla tipologia di neoplasia e aumenta in modo significativo durante il trattamento antiblastico o radioterapico. Tuttavia, anche le terapie ormonali, immunoterapie e terapia biologica o a bersaglio molecolare, risultano essere responsabili della CRF in un range compreso tra il 12-37%, percentuale che tende ad aumentare in combinazione con altri trattamenti. Infine, la CRF risulta essere un sintomo che nel 25-30% dei casi persiste fino a cinque anni dopo il completamento del trattamento e in alcuni casi anche per periodi più lunghi”.
Ed ancora: “Il National Comprehensive Cancer Network Guidelines (NCCN) e le recenti linee guida dell’European Society for Medical Oncology (ESMO), raccomandano come prima opzione di trattamento della fatigue cancro-correlata (CRF) interventi non farmacologici”.
I ricercatori hanno quindi analizzato le principali banche dati per valutare cinque trattamenti non farmacologici applicati alla CRF: 1) esercizio fisico – 2) mindfulness – 3) intervento cognitivo-comportamentale 4) intervento psico-educativo – 5) agopuntura – 6) Tai Chi/Qigong
Queste le conclusioni raggiunte per quanto riguarda l’agopuntura: “Nel paziente adulto affetto da cancro che presenta CRF in tutte le possibili fasi del percorso diagnostico-terapeutico, si suggerisce l’intervento di agopuntura, quale intervento non farmacologico di medicina complementare e integrativa (CIM), per la riduzione della CRF”.
Queste le conclusioni per quanto riguarda l’impiego di Qigong e Tai Chi: “Nel paziente adulto affetto da cancro che presenta CRF in tutte le possibili fasi del percorso diagnosticoterapeutico, si suggerisce l’intervento di Tai Chi/Qigong (TCQ), quale intervento non farmacologico di medicina complementare e integrativa (CIM), per la riduzione della CRF”.
Questo il link nella pagina dell’Istituto Superiore di Sanità, e questo è il link diretto al pdf scaricabile.