In questo periodo la Evidence Based Medicine, che sembrava poter essere un valido strumento di guida per evitare trattamenti e procedure inutili, mostra tutti i suoi limiti. Da più parti, e ormai da tempo, si preferisce parlare di Patient Evidence Medicine. In alcuni settori specifici come ad esempio l’oncologia, gli esponenti più illuminati si spingono oltre, e oggi parlano di Knowledge Based Medicine, ossia la assoluta individualizzazione di procedure e trattamenti. In altre parole la “straordinarietà” del singolo paziente, la sua irripetibilità, necessita di altrettanta straordinarietà nella sua cura e trattamento. Inoltre, in questo stesso periodo, il nostro specifico settore rischia l’omologazione entro limiti che non gli sono consoni e questo altissimo prez-zo viene ripagato miseramente. La ricerca spasmodica, comunque e a tutti i costi, del consenso della medicina ufficiale – che peraltro si autodichiara in crisi – rischia di trasformarci in una cattiva fisioterapia. La nostra più intima natura di agopuntori non può prescindere dalla “straordinarietà” di ogni incontro con il paziente. È per queste ragioni che la SIA, unica società scientifica di agopuntura in Italia, quest’anno, per il suo congresso nazionale, ha scelto il tema della extra-ordinarietà. Dal-la embriologia ai Meridiani Straordinari, dal Qi alle difficoltà nell’applicare protocolli rigidi e omologati, tutta la nostra disciplina è attraversata da extra-ordinarietà. Poniamo quindi all’attenzione degli ago-puntori questo importantissimo tema proponendo le suggestioni dei nostri relatori italiani e dei nostri stimati colleghi e amici francesi dell’AFA.
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